L’avvocato Liotta ha acquisito esperienza e professionalità nel settore del diritto scolastico, essendo stata per numerosi anni, legale di riferimento del sindacato del comparto scuola ACLIS.

Nel comparto il lavoratore, oltre ad essere bersagliato dalle continue minacce di tagli, giustificate dalle ragioni di contenimento della spesa pubblica, si trova, di anno in anno, alle prese con un sistema burocratico complesso, continuato modificato dalle disposizioni del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

L’avvocato Liotta si è occupata negli anni di fornire consulenza legale ai lavoratori del comparto scuola: personale ATA, docenti e dirigenti scolastici, offrendo assistenza nel contenzioso contro il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, sia innanzi alla giurisdizione ordinaria (tribunale civile, in funzione di giudice del lavoro), che speciale (tribunale amministrativo regionale, ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica).

Si è occupata della proposizione di azioni collettive ed individuali, dunque per gruppi di docenti, o per singoli, ad esempio, nella battaglia per il riconoscimento del valore abilitante dei titoli di formazione psico-pedagogica conseguita all’estero (Romania), in quella per l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento per alcune categorie di soggetti illegittimamente esclusi.

Inoltre, si è occupata della questione relativa alla stabilizzazione dei precari, docenti o personale ATA, i quali hanno ottenuto cospicui risarcimenti e/o la retrodatazione dell’immissione in ruolo, con la valutazione del periodo di preruolo come servizio di ruolo, con ogni conseguenza in merito alla rettifica del punteggio maturato (e relativi vantaggi sulle procedure di mobilità), ricostruzione di carriera e riconoscimento degli scatti stipendiali, risarcimento del danno per le differenze retributive (mensilità non percepite).

L’avvocato Liotta si è occupata, anche, di altre questioni legate al diritto scolastico, ovverosia di vicende relative all’applicazione della legge 104/92 ed il riconoscimento dei diritti sanciti dalla legge in tema di integrazione sociale e assistenza ai portatori di handicap, come ad esempio, il diritto, nei casi più gravi di disabilità, al riconoscimento dell’insegnante di sostegno con rapporto 1:1, spesso negato per ragioni di contenimento della spesa.